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La demilitarizzazione e il recupero: l’economia circolare dell’industria della Difesa

La demilitarizzazione e il recupero: l’economia circolare dell’industria della Difesa - 1

Affidato all’Agenzia Industrie Difesa nel 2002, lo Stabilimento Militare Ripristini e Recuperi del Munizionamento di Noceto rappresenta un polo di eccellenza nelle attività tecnico-produttive relative alla demilitarizzazione del munizionamento proveniente dalle Forze Armate e da altre Amministrazioni dello Stato. La termodistruzione controllata di esplosivi e propellenti e il recupero dei materiali costituiscono un asset strategico per il sistema Difesa.

Il personale altamente qualificato dell’Unità Produttiva di Noceto controlla e gestisce le attività di demilitarizzazione degli esplosivi da un’unica centrale operativa dopo delicati processi di disassemblaggio e riduzione dei manufatti esplosivi. Nella sala di comando e controllo degli impianti di termodistruzione è possibile gestire e monitorare il processo di distruzione del materiale energetico includendo il munizionamento di piccolo e medio calibro.

Gli esplosivi, e le polveri di lancio e i propellenti solidi, dopo essere stati ridotti nei quantitativi idonei, vengono inceneriti in un forno statico tramite un sistema di alimentazione controllato. La velocità di distruzione termica può raggiungere i 300 kg/h per i propellenti compositi e i 100 kg/h per gli esplosivi. Il sistema consente anche la termodistruzione simultanea di entrambi i materiali con rapporti ottimizzati in fase produttiva. Al termine della fase iniziale di selezione della ricetta di termodistruzione, il sistema di controllo opera in loop continuo sulla temperatura della fiamma, la modulazione delle valvole del condotto dei fumi e del sistema di abbattimento delle emissioni.

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Il caricamento avviene tramite un sistema di alimentazione semiautomatico a nastri trasportatori posto nella sala di carico. Una parete di cemento armato, progettata per il contenimento di eventuali detonazioni, isola la sala di carico dal forno statico garantendo la sicurezza degli operatori.

A completare gli impianti di termodistruzione c’è il forno rotativo, progettato per la demilitarizzazione del munizionamento di piccolo e medio calibro consentendo il recupero di alcuni materiali. Le munizioni vengono immesse nel sistema di alimentazione del forno rotativo detonante mentre i metalli ottenuti nel corso del processo di distruzione vengono recuperati attraverso un dispositivo di raccolta che consente la collezione di piombo, rottami ferromagnetici e amagnetici. Il sistema di abbattimento fumi di questa unità è altamente performante. Infatti è progettato per essere condiviso con quelli provenienti dal forno statico garantendo la depolverizzazione dei gas di combustione.

Gli elevati standard dei due forni s’inseriscono nel processo di consolidamento e ammodernamento delle infrastrutture affidate all’Agenzia Industrie Difesa. I due sistemi concorrono al rafforzamento di un’area nevralgica e di eccellenza delle Industrie della Difesa, favoriscono l’incremento delle attività produttive e l’efficienza dello Stabilimento di Noceto nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza. Il processo di demilitarizzazione eseguito presso lo Stabilimento Militare Ripristini e Recuperi del Munizionamento di Noceto costituisce un punto di riferimento su scala europea.

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Il sistema forno rotativo ha capacità termodistruttiva oraria di circa 25.000 cartucce cal. 5.56/9 mm, 20.000 cartucce cal. 7.62, 2.500 cartucce cal. 12.7 mm, 400 cartucce cal. 20 mm. L’impianto rotativo è anche in grado di termodistruggere spolette di per munizionamento di vari calibri, tracciatori, detonatori, inneschi, cannelli e cariche booster.

CC