armamento e alienazione di manufatti esplosivi

Stabilimento Militare Munizionamento Terrestre Baiano di Spoleto

LA STORIA

ORIGINI STORICHE DELLO STABILIMENTO

Lo Stabilimento Militare Munizionamento Terrestre di Baiano di Spoleto trova origine dal locale Reparto distaccato, che iniziò le proprie attività nel 1937, del Laboratorio caricamento proietti di Piacenza. L’esigenza di questa delocalizzazione fu determinata dall’esigenza delle Forze Armate italiane di poter disporre di un’ulteriore unità industriale, funzionale all’aumento degli ordinativi militari di un periodo in cui la preparazione bellica nazionale appariva in forte crescita. Al contempo, la centrale posizione geografica offriva una migliore protezione da qualsiasi possibile incursione nemica e un’adeguata equidistanza da ogni punto del Paese e dai relativi reparti acquartierati.
Il successivo periodo della Seconda guerra mondiale vide infatti la struttura umbra impiegata in modo intenso, accrescendone impianti e linee di produzione. Pertanto, fino all’8 agosto 1940 mantenne la propria dipendenza dal maggiore impianto piacentino, per passare poi come Sezione dipendente dello Stabilimento di Noceto di Parma e infine come Sezione autonoma.
L’intervenuto armistizio dell’8 settembre 1943 chiuse questo ciclo di crescita produttiva e comportò – al pari di altre strutture affini ricadenti sotto l’occupazione tedesca – l’interruzione delle attività industriali e la dispersione delle maestranze. Nondimeno, durante il periodo della Repubblica sociale italiana il Laboratorio fu riaperto e lavorò con un centinaio di operai. Tuttavia, a causa dei continui bombardamenti alleati e dell’opera di mine, fatte brillare dalle truppe tedesche all’atto della ritirata, il Laboratorio fu in buona parte distrutto nel corso del 1944.
Dopo il conflitto, al pari di altri stabilimenti analoghi, anche quello di Baiano di Spoleto venne ricostruito, così da offrire un nuovo impulso all’ammodernamento di strutture e realizzazioni. Questo rilancio portò negli anni Settanta ad avviare la produzione, su scala sperimentale, dell’esplosivo T4 in vista di un possibile allargamento delle capacità qualitativa e quantitativa degli impianti.
L’alta specializzazione in questo campo portò poi nel 1977 alla ridenominazione in Sezione staccata dello Stabilimento militare del munizionamento terrestre – Divisione propellente.
A partire dalla fine degli anni Novanta, con la ristrutturazione dell’area tecnico-industriale della Difesa, lo Stabilimento intraprese un percorso mirato all’apertura verso il “mercato esterno”, svolgendo un ruolo diverso da quello istituzionale fino ad allora ricoperto.
Pertanto, esso ha iniziato a specializzarsi in tutte le attività necessarie all’allestimento, ai controlli di efficienza, al ripristino d’efficienza e all’alienazione dei manufatti esplosivi. Tra esse vanno citate l’allestimento e la trasformazione di cartucce e granate, oltre alla demilitarizzazione di spolette, cannelli e componenti esplosivi tramite forno e distruzione di mine del tipo a pressione. L’unità produttiva ha avvitato anche l’attività di ripristino granate di artiglieria, gestione del controllo di efficienza di manufatti esplosivi di vario calibro, oltre alla realizzazione di giubbetti antiproiettile per le Forze Armate italiane.
Con il passaggio alle dirette dipendenze dell’Agenzia Industrie Difesa nel 2002, lo Stabilimento ebbe come obiettivo il raggiungimento dell’economica gestione. L’esperienza accumulata negli anni e la qualità certificata dei prodotti offerti ha portato quindi lo Stabilimento a stringere collaborazioni con importanti partner commerciali del settore.

DIRETTORE DELLO STABILIMENTO

COLONNELLO fabio zampieri

Nato a Belluno nel 1967, ha conseguito la Laurea in Fisica presso l’Università di Padova con 110/110 e lode, per poi frequentare la Scuola Militare Alpina di Aosta. Nominato Tenente in servizio permanente effettivo del Corpo Tecnico dell’Esercito successivamente frequenta il 17° Corso Tecnico Applicativo per Ufficiali Tecnici (1° su 30).

Ha conseguito il Master in Scienze Strategiche presso l’Università degli Studi di Torino (110/110), Master in Studi Internazionali Strategico-Militari presso l’Università degli Studi Roma Tre, Master in Servizi logistici e di comunicazione per sistemi complessi presso Sapienza, e la Specializzazione in Armi e Munizioni presso il Comando del Corpo Tecnico dell’Esercito nel 1999.

Impiegato nelle missioni “Joint Guardian” in Kosovo nel periodo 1999-2000 ed in Iraq “Antica Babilonia” nel 2003, negli ultimi anni ha ricoperto gli incarichi di Capo Distaccamento dell’Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri presso l’IVECO Defence Vehicles di Bolzano; Capo Sezione Proprietà intellettuale e Segreteria di sicurezza NATO-UE/S EURA presso il Segretariato Generale della Difesa/DNA (SGD/DNA); Capo del Servizio Brevetti e proprietà intellettuale del V Reparto di SGD/DNA; Coordinatore del 3° Ufficio “Codificazione, assicurazione di qualità, normazione tecnica e standardizzazione” del V Reparto “Innovazione Tecnologica” del SGD/DNA. Il Colonnello ZAMPIERI, ha partecipato inoltre a numerosi convegni e seminari, oltre ad aver effettuato prestigiose collaborazioni e pubblicazioni di articoli su riviste Militari.

Sposato con un figlio, dal 28 ottobre 2022 è il Direttore dello Stabilimento Militare del Munizionamento Terrestre in Baiano di Spoleto.

Stabilimento Militare Munizionamento Terrestre Baiano di Spoleto - 1

Stabilimento Militare Munizionamento Terrestre Baiano di Spoleto

Prodotti e servizi

Lo Stabilimento di Baiano effettua tutte le attività necessarie all’allestimento, ai controlli di efficienza, al ripristino di efficienza e all’alienazione dei manufatti esplosivi. In particolare, il processo di integrazione riguarda i colpi da 76/62 TP e Vulcano da 127 mm e da 155 mm, mentre l’allestimento è previsto per granate 40x53mm in versione TP-M e HEDP.

Lo Stabilimento si occupa della produzione munizioni c.c. 105/51 TP-T, della trasformazione di cartucce calibro 105 APFSDS-T-DM33 in colpi da addestramento e della demilitarizzazione di cartucce, spolette, cannelli e componenti esplosivi vari tramite forno e distruzione di mine del tipo a pressione.

L’Unità Produttiva svolge anche attività di ripristino granate di artiglieria, gestione del controllo di efficienza di manufatti esplosivi di vario calibro e allestisce giubbetti anti proiettile per le Forze Armate italiane.

lavorazioni

Integrazione colpo da 76/62 TP e Vulcano da 127 mm e da 155 mm.

Produzione munizioni c.c. 105/51 TP-T.

Trasformazione di cartucce calibro 105 APFSDS-T-DM33 in colpi da addestramento.

Allestimento granate 40x53mm in versione TP-M e HEDP.

Demilitarizzazione di cartucce, spolette, cannelli e componenti esplosivi vari tramite forno e distruzione di mine del tipo a pressione.

Gestione del controllo di efficienza di manufatti esplosivi di vario calibro.

Ripristino granate di artiglieria.

Allestimento di giubbetti anti proiettile per le Forze Armate italiane.

dove siamo e contatti

Certificazioni unità

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