Stabilimento Militare Ripristini e Recuperi del Munizionamento Noceto – Parma
LA STORIA
ORIGINI STORICHE DELLO STABILIMENTO
Lo Stabilimento Militare Ripristini e Recuperi del Munizionamento di Noceto di Parma trova la sua origine dall’Opificio per l’allestimento di munizioni di vario calibro, realizzato tra il 1934 e il 1938. Nonostante la propria recente costituzione, gli eventi bellici della Seconda guerra mondiale misero subito alla prova le capacità e l’adattabilità dello stabilimento.
Infatti, nell’agosto 1940 il Laboratorio caricamento proietti di Piacenza fu distrutto da un’esplosione, cessando le attività. Queste furono pertanto trasferite alla sua Sezione staccata di Noceto di Parma, che da quel momento assunse una completa autonomia amministrativa sotto la direzione di ufficiali del Servizio tecnico di artiglieria. Lo stabilimento cambiò così nome, per divenire Laboratorio Caricamento Proiettili di Noceto.
Gli scenari bellici avrebbero sconvolto ancora lo stabilimento: a seguito delle incursioni aeree successive alla proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943, esso venne gravemente danneggiato. La direzione dell’impianto fu, quindi, trasferito a Trento, mentre a Noceto rimase solo l’ufficio stralcio.
La situazione tornò nella sua regolarità solo nell’immediato dopoguerra. Fu così che nel 1946 lo Stabilimento riprese gradualmente le lavorazioni d’istituto come Distaccamento Laboratorio Caricamento Proiettili di Baiano di Spoleto. Negli anni Settanta vi fu poi un importante automazione degli impianti, quale quello per la finitura superficiale delle granate. Risale infatti a quel periodo la costruzione di un centinaio di edifici e relativi impianti, dedicati in maggior parte al confezionamento di esplosivi.
Nonostante la ritrovata efficienza nelle filiere e nei prodotti finiti, l’evoluzione delle attività produttive pubbliche ad uso militare portò a un diverso concetto delle strutture industriali in capo alla Difesa. Pertanto, anche lo Stabilimento di Baiano di Spoleto perse la propria connotazione produttiva, trasformandosi piuttosto in un ente per la manutenzione e di supporto logistico dell’Esercito. Divenendo poi responsabile del controllo sulla qualità dei manufatti, assunse il ruolo di ente appaltante per le produzioni di munizionamento, affidato prevalentemente all’industria privata.
Fu così che negli anni Ottanta cambiò anche nome, divenendo Centro di Manutenzione Avanzata dei missili HAWK dell’Esercito Italiano e dei Paesi aderenti alla NATO. Nonostante ciò, conservò comunque la struttura designata al trattamento di munizionamento convenzionale di artiglieria.
Con la ristrutturazione dell’Area Tecnico Industriale della Difesa alla fine degli anni ’90, per mezzo del Decreto n. 459/1997, facendo seguito alle nuove esigenze delle Forze Armate, lo Stabilimento intraprese un percorso il cui obiettivo era l’apertura al mercato civile esterno, rivestendo in questo modo un ruolo nettamente diverso da quello istituzionale fino ad allora ricoperto. A segnare in modo decisivo questo cambiamento, fu il passaggio dello Stabilimento alle dipendenze dell’Agenzia Industrie Difesa nel 2002, con l’obiettivo di raggiungere l’economica gestione.
DIRETTORE DELLO STABILIMENTO
colonnello Ing. ANDREA RICCARDO AGNELLA
3Nato a Voghera (PV) il 29 dicembre 1972, il Colonnello Agnella ha conseguito la laurea in Ingegneria Chimica presso il Politecnico di Torino nell’ottobre 1997. Ha frequentato il 171° Corso AUC, specialità artiglieria contraerei e specializzazione SIDAM/STINGER, completando il servizio di prima nomina presso il 3° Reggimento Artiglieria Contraerei di Tolmezzo (UD) con l’incarico di COMANDANTE DI SEZIONE CONTROLLO FUOCO.
Vincitore di concorso a nomina diretta del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito nel 1999, ha frequentato il 19° Corso Tecnico-Applicativo conseguendo, al termine, la specializzazione in Armi e Munizioni.
Destinato in prima assegnazione presso il Comando Brigata “Pozzuolo del Friuli” a Gorizia dal 2001 al 2003, ha operato nel settore Combat Support (J4). Nel medesimo periodo è stato impiegato in Bosnia-Erzegovina con il contingente SFOR nell’ambito del GERMAN-ITALIAN BATTLE GROUP, svolgendo l’incarico di DEPUTY G4.
Dal 2003 al 2009 è stato impiegato presso il Polo di Mantenimento Pesante Nord di Piacenza, ricoprendo numerosi incarichi di Capo reparto e Capo Servizio, oltre a quello, in maniera continuativa, di RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE.
Dal 2009 al 2013 ha prestato servizio come CAPO SEZIONE RILEVAMENTI AMBIENTALI presso il Centro Tecnico Logistico Interforze NBC di Civitavecchia (RM), conducendo attività di monitoraggio delle matrici ambientali e dei rischi chimico/fisici delle infrastrutture militari della Difesa.
Dal marzo 2013 al luglio 2021 è stato impiegato come CAPO SEZIONE PROTEZIONE AMBIENTALE presso lo Stato Maggiore dell’Esercito, sia nell’ambito del IV Reparto Logistico che della Direzione per il Coordinamento Centrale del Servizio di Vigilanza e Prevenzione e Protezione (DICOPREVA). In tale periodo, tra le attività principali, ha sviluppato la policy ambientale della Forza Armata, elaborato il modello concettuale e operativo del Piano di Intervento Ambientale (PIA) presso il poligono di Capo Teulada e concepito il Documento Programmatico che sostiene le attività di monitoraggio ambientale attualmente in corso nei poligoni della Forza Armata. In questo incarico è stato altresì impiegato in teatro libanese per la valutazione degli effetti ambientali e balistici generati dallo scoppio del porto di Beirut nell’agosto 2020. Ha inoltre rappresentato l’Esercito in attività interministeriali e interforze su tematiche di carattere tecnico e ambientale.
Dal luglio 2021 all’agosto 2025 ha prestato servizio presso il NATO JFC HEADQUARTER DI BRUNSSUM (NL), dove ha operato come HEALTH ENVIRONMENTAL AND SAFETY OFFICER dell’intero Comando, assicurando la conformità in materia di salute, sicurezza e tutela ambientale in ambito multinazionale. E’ stato contestualmente impiegato come Deputy Program Manager nell’ambito del JOINT WARFIGHTING HQ PROGRAM, struttura dedicata alla gestione dei progetti/attività necessari alla transizione da statica a multi domain (terra, mare, aria, cyber e spazio).
Ha conseguito l’abilitazione alla professione di ingegnere nel 1999 e completato nel 2025 il percorso formativo in Program e Project Management conseguendo la certificazione di AXELOS Portfolio Director. Parla correntemente inglese e tedesco ed è appassionato di chitarra e di attività sportive all’aperto.
Dal 12 settembre 2025 ricopre l’incarico di Direttore dello Stabilimento Militare Ripristini e Recuperi del Munizionamento di Noceto (PR).

Stabilimento Militare Ripristini e Recuperi del Munizionamento Noceto – Parma
Prodotti e servizi
demilitarizzazione, manutenzione e integrazione di manufatti esplosivi
Lo Stabilimento Militare Ripristini e Recuperi del Munizionamento di Noceto vede il suo Core Business nella demilitarizzazione di manufatti esplosivi a favore di enti nazionali ed internazionali, pubblici e privati.
In particolare, l’attività di demilitarizzazione riguarda la demolizione di munizionamento di piccolo, medio e grande calibro, mine antipersona e anticarro, bombe a grappolo (cluster bombs), razzi e missili.
A margine di questa attività, vengono anche svolti alcuni servizi aggiuntivi, ne sono un esempio la manutenzione di missili controcarro Spike e contraerei Stinger, l’integrazione dei missili controcarro Spike ed alcune attività di integrazione di parti piriche.
I prodotti derivanti dall’attività di inertizzazione dei manufatti esplosivi vengono bruciati mediante tre impianti di termodistruzione a combustione controllata. Il recupero dei rottami metallici (quali acciaio, rame, ottone, alluminio), una volta bonificati, vengono riciclati e immessi nel mercato civile.
Tutti i processi industriali operati nello Stabilimento Ripristini e Recuperi del Munizionamento rispettano la normativa Nazionale e Comunitaria per quanto concerne la sicurezza dei luoghi di lavoro ed il rispetto dell’ambiente.
DEMILITARIZZAZIONE
La demilitarizzazione consiste nel rendere completamente inutilizzabili i materiali energetici rispetto al loro impiego bellico iniziale; presso lo Stabilimento tale processo si realizza , previo eventuale smontaggio delle parti sensibili presenti, attraverso diverse fasi tra le quali si citano: il taglio che viene effettuato con specifiche seghe a controllo remoto progettate per operare su materiale esplosivo in totale sicurezza per l’operatore in quanto posizionate all’interno di locali blindati resistenti all’esplosione , la termodistruzione dell’ esplosivo in forno di tipo “statico” ad emissione in atmosfera controllata, la detonazione mediante forno “rotativo” che viene tipicamente impiegato per il munizionamento convenzionale di piccolo calibro ed , in ultimo, la deformazione permanente, effettuata con idonee presse idrauliche, di tutti i sottocomponenti inerti .
Lo Stabilimento dispone anche di un forno “bonificatore” per eliminare eventuali tracce residue di esplosivo dalle parti metalliche e di un ulteriore forno di tipologia “a tunnel” per la termodistruzione di quegli ordigni in cui l’esplosivo risulta essere parzialmente confinato all’interno del manufatto stesso.
A seguito delle operazioni di demilitarizzazione con le metodologie suddette, lo Stabilimento effettua il recupero dei metalli pregiati contenuti negli ordigni bellici quali : ottone , rame , acciaio, piombo, tungsteno ecc… per smaltirli mediante il conferimento ad operatori qualificati del settore.
dove siamo e contatti
- Via Borghetto, 3 43015 Noceto (PR)
- EMAIL: smrrm@aid.difesa.it
- TEL: 0521 629291
- FAX: 0521 629667
Certificazioni unità
